Proseguono i lavori per il revamping dell’impianto di Raco a Belpasso (CT). L'obiettivo? Trasformare la frazione organica del rifiuto solido urbano (FORSU) in biometano, un carburante green ottenuto tramite processi di digestione anaerobica che rappresenta un’alternativa concreta per ridurre le emissioni di CO₂ nel settore dei trasporti.
Nella rubrica “Ludoil Risponde”, l’ingegnere Fabio Ermolli, Head of Environment di Ludoil, ci illustra uno dei Progetti più ambiziosi del Gruppo, sia da un punto di vista tecnologico che ambientale.
Come funziona il processo di produzione di biometano attraverso la digestione anaerobica?
La digestione anaerobica è un processo biologico in cui i microrganismi decompongono la materia organica (come rifiuti alimentari, fanghi di depurazione e residui agricoli) in assenza di ossigeno. Il processo genera biogas, utilizzabile per la produzione di energia, e digestato, un sottoprodotto utilizzabile come fertilizzante. L’impianto di Raco è dotato di tecnologia "semi-dry”, che si caratterizza per il contenuto di sostanza secca nei materiali trattati, compreso tra il 15% e il 25%. L’approccio permette di ridurre il consumo di acqua ed energia per il pompaggio, migliorando l’efficienza complessiva del processo.
Quando sarà operativo l’impianto e quali sono i prossimi progetti in cantiere?
La conclusione dei lavori è prevista per l’estate del 2025, con l’avviamento a pieno regime nei mesi successivi. L’impianto sarà in grado di trattare 177.000 tonnellate annue di rifiuti organici non pericolosi, producendo oltre 15 milioni di standard metri cubi di biometano all’anno che verranno utilizzati per il settore dell’autotrazione. Parallelamente, abbiamo ottenuto l’autorizzazione per un nuovo impianto a Enna, gestito dalla società Engas S.r.l. (sempre nel perimetro del Gruppo Ludoil). Il sito tratterà circa 84.000 tonnellate annue di rifiuti, producendo circa 7 milioni di standard metri cubi di biometano.